Anno VIII - N° 37-38

Rivista on-Line della Fondazione Prof. Massimo D'Antona

Gennaio/Aprile 2020

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Anno VIII - N° 37-38

Gennaio/Aprile 2020

Una Primavera a ritmo ridotto

La Fondazione D’Antona fa i conti con l’emergenza sanitaria


di Palmina D’Onofrio [*]

Palmina Donofrio 30 31

Non ci sono parole sufficienti a descrivere lo sgomento che in questi giorni noi tutti stiamo provando. Sono certa che ognuno di noi mai e poi mai avrebbe pensato che nel corso della sua vita, avrebbe visto e vissuto eventi che solo nei fumetti, nei libri e nei film di fantascienza si sono verificati. Eppure è proprio quello che sta avvenendo negli ultimi mesi. L’Italia e prima ancora la Cina, ma ormai tutto il mondo, sta subendo l’angoscia del terribile coronavirus.

Donofrio 37 38 1Un virus altamente contagioso che ha già fatto registrare un numero altissimo di contagiati e purtroppo un numero alto di decessi ma anche di persone guarite. Lo scenario cui stiamo assistendo è davvero apocalittico: città deserte, musei chiusi, negozi vari e ristoranti con le serrande abbassate; trasporti pubblici dimezzati; presidi delle forze dell’ordine intenti a far rispettare l’obbligo di restare a casa. Le poche persone che si incontrano sono quasi tutte corredate di mascherine e di guanti. E tutto questo in uno dei mesi più belli del calendario, marzo, da sempre foriero di belle giornate, di passeggiate all’aperto e di vita sociale. Ma quest’anno l’arrivo della primavera non sarà festeggiato come di consueto. Troppe morti, troppi contagiati e soprattutto tanta paura di rimanere contagiati e di non farcela. Paura per sé stessi, per i nostri cari, per i vicini di casa, per i colleghi e gli amici ma anche per chi è lontano o addirittura non si conosce. Per noi della Fondazione D’Antona i mesi primaverili hanno sempre rappresentato un periodo significativo costituito da incontri seminariali, confronti e dibattiti di tipo lavoristico ma anche di momenti di sintesi delle nostre attività. Quest’anno, come per altri, siamo stati costretti a rinviare i nostri appuntamenti a date successive, cioè a quando come tutti auspichiamo, l’emergenza epidemiologica in atto avrà un considerevole decremento se non un arresto e, quindi, l’obbligo di restare a casa, salvo esigenze comprovate, avrà termine. Ma nel frattempo, anche in modalità a distanza continua il nostro operato a garanzia di quella continuità amministrativa e sociale necessaria per rispettare il mandato conferitoci dai soci della Fondazione. In questi momenti di sgomento e di angoscia il nostro ringraziamento va a coloro che si stanno prodigando e sono in prima linea per contenere e risolvere il fenomeno: gli operatori sanitari ed i ricercatori innanzitutto. Ma anche a chi ci consente di continuare a vivere una vita normale nonostante l'obbligo morale e civile di restare a casa: gli addetti alle pulizie e alla sanificazione, gli addetti al trasporto pubblico e agli esercizi di interesse pubblico (acqua, gas, telefonia), gli esercenti ed i dipendenti dei pochi esercizi commerciali rimasti aperti. L’auspicio è che questa emergenza abbia termine al più presto e sono certa che con il contributo di tutti non potrà che andare tutto bene sebbene qualche cambiamento ci sarà nelle nostre vite e nella nostra società e, come ebbe a dire lo scrittore giapponese Haruki Murakami, “Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e ad uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sarà finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato”. Quadrato Rosso

[*] Presidente della Fondazione Prof. Massimo D’Antona (Onlus)

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