Di Lalla Cop 18Il bidone

di Fabrizio Di Lalla

Ci avevano detto di voler attuare la grande, epocale riforma dell’ispezione del lavoro, accompagnandola con i debiti strumenti per superare la sempre più grave crisi della vigilanza perché appariva netta la inadeguatezza del settore di fronte alle richieste dell’utenza, preso atto che il coordinamento tra i vari enti addetti a essa si era rivelato un fallimento. Bisognava, pertanto, riportare a unità quanto era stato frantumato nel corso degli anni in modo scellerato, sotto l’egida di un organismo indipendente. Ci avevamo creduto, superando anche la diffidenza per le precedenti delusioni. Ci hanno, invece, preso in giro rifilandoci un vero e proprio bidone. Noi che eravamo stati i precursori dell’idea di un’agenzia dell’ispezione, vedevamo in quel progetto iniziale un atto coraggioso e lungimirante, certi che i benefici di tale innovazione si sarebbero ben presto fatti sentire. Poi, cosa non rara in Italia, quell’obiettivo è stato snaturato e stravolto a causa di due elementi fondamentali: pressioni e spinte corporative che si sono messe di traverso e assoluta mancanza dei necessari investimenti.

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Il nuovo decreto sulla riforma del lavoro pubblico - Ambiti di competenza della contrattazione - Parte Prima

di Marco Biagiotti

Approvato in prima lettura dal governo nel Consiglio dei Ministri del 23 febbraio scorso, lo schema di decreto legislativo sulla riforma del lavoro pubblico, previsto nell’ambito dell’art. 17 della legge delega 7 agosto 2015, n. 124 (c.d. “riforma Madia” della pubblica amministrazione), ha completato il proprio iter, acquisendo dapprima il parere della Conferenza unificata e del Consiglio di Stato, e poi superando (con alcune osservazioni e proposte di emendamento) l’esame presso le…

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Una data da non dimenticare

di Claudio Palmisciano

20 maggio 1999, ore 8,30, il professor Massimo D'Antona, 51 anni, esce dalla sua abitazione di un palazzo di via Salaria a Roma e si dirige a piedi verso il suo studio di via Bergamo, dove ogni giorno lavora e realizza le consulenze per il Ministero del Lavoro. D'Antona cammina a passo normale, con la sua borsa in pelle marrone scuro nella mano destra. Riesce a percorrere solo poche decine di metri. Due giovani lo sorprendono alle spalle. L'agguato dura sessanta secondi. Un minuto per uccidere il Consulente del Ministro del lavoro con sei colpi di una pistola calibro 38. Un omicidio politico nel…

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