Era il 31 gennaio dell’anno 2001, il giorno in cui, presso lo Studio del Notaio Napoleoni a Roma, i Responsabili delle Organizzazioni Sindacali Nazionali del Ministero del Lavoro sottoscrissero l’atto costitutivo della Fondazione Prof. Massimo D’Antona Onlus; per la cronaca, i sindacalisti che procedettero alla firma di questo importante documento erano: Raimonda Immacolata Dui, (CISL-F.P.S. MINISTERO DEL LAVORO), Fabrizio Di Lalla (UIL-MIN1STERO DEL LAVORO) Roberto Giordano (FUNZIONE PUBBLICA C.G.I.L.) e Francesco Cataldo (SINDACATO AUTONOMO LAVORATORI DEL LAVORO).
Le Organizzazioni Sindacali firmatarie dell’Atto costitutivo decisero contestualmente che a comporre il primo Consiglio di Amministrazione, da ritenersi provvisorio fino alla convocazione della prima assemblea elettiva, fossero i Signori: MARIO CAMATTI, CLAUDIO PALMISCIANO, BRUNO NOBILE, ANTONIO ZITO, FABRIZIO DI LALLA, GUGLIEMO GUGLIELMINI, MICHELE CAVALIERE e GIUSEPPE PANEI.
La procedura di costituzione si concluse poi con il riconoscimento, in data 7 maggio 2001, della personalità giuridica da parte della Prefettura di Roma, consentendo così alle Organizzazioni Sindacali rappresentative del personale del Ministero del Lavoro di realizzare l'obiettivo, posto da anni, di creare uno strumento finalizzato alla assistenza sociale e culturale del personale dipendente dal Ministero del Lavoro.
I PRESIDENTI della Fondazione Prof. Massimo D'Antona Onlus dalla data di costituzione |
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Mario CAMATTI
– Primo Presidente Dal 31 gennaio 2001 al 17 aprile 2009 |
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Claudio PALMISCIANO Dal 18 aprile 2009 al 15 maggio 2015 |
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Fabrizio DI LALLA Dal 16 maggio 2015 al 6 aprile 2018 |
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Palmina D'ONOFRIO Dal 7 aprile 2018 |
La costituzione della Fondazione trova le sue radici già nell’immediato dopoguerra con l’avvio dell’attività del neocostituito Ministero del Lavoro (Vedi, in questo stesso numero di L@C Roberto Leardi, “Il Ministero del Lavoro e i suoi Uffici periferici: la nascita e la storia”). Per facilità di lettura ci limitiamo, in questa occasione, a citare gli elementi più significativi che hanno portato le Organizzazioni Sindacali di categoria ad avviare un confronto con l’Amministrazione del lavoro per decidere come procedere nella direzione del migliore utilizzo, a favore dei dipendenti dal Ministero del Lavoro, di somme versate dai lavoratori stessi ed immobilizzate in quanto affidate ad una gestione commissariale.
In breve. Con l’assunzione del personale contrattista assegnato agli Uffici Provinciali del Lavoro (Legge 29 aprile 1949, n. 264) ed alle Sezioni Comunali e Frazionali del Lavoro (DPR 19 marzo 1955, n. 520), in correlazione all’avvio capillare dell’attività del Ministero del Lavoro, al fine di garantire a tali lavoratori contrattisti il trattamento di fine servizio, venne istituito un apposito Fondo di Previdenza che veniva finanziato attraverso una specifica ritenuta sullo stipendio mensile.
Con il successivo inquadramento in ruolo del personale, avvenuto con lo stesso DPR n. 520 per i dipendenti degli Uffici Provinciali del Lavoro e con la Legge 21 dicembre 1961, n. 1336 per i Collocatori comunali, venne disciplinata la norma che prevedeva il mantenimento ad esaurimento del Fondo di Previdenza fino al trasferimento all’ENPAS delle somme utili a riscattare, ai fini della buonuscita, i periodi prestati nella posizione di contrattista.
Infine, la legge 14 agosto 1971, n. 815, articolo unico, al 4° comma dettava "Ultimata la devoluzione all'ENPAS…, le eventuali eccedenze restano di pertinenza della categoria interessata e saranno utilizzate secondo le modalità da concordarsi tra il Ministero del lavoro e della previdenza sociale e la categoria stessa".
GLI ORGANI della Fondazione Prof. Massimo D'Antona Onlus |
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Consiglio d'amministrazione | |
Presidente Componenti |
D'ONOFRIO Palmina CASTRIOTTA Raffaele CATALDO Francesco CAVALIERE Michele DI LALLA Fabrizio ELIA Annunziata MESSINEO Dario VENTRELLI Antonio |
Comitato direttivo | |
Componenti |
D'ONOFRIO Palmina CASTRIOTTA Raffaele ELIA Annunziata |
Struttura Tecnica | |
Direttore esecutivo Segretario Direttore Responsabile Lavoro@Confronto |
PALMISCIANO Claudio LEARDI Roberto NIBBIO Renato |
Collegio dei Sindaci Revisori | |
Presidente Componenti effettivi |
DE LUCIA Alfonso OLIVIERI PENNESI Stefano AZZARITI Agata |
Collegio dei probiviri | |
Presidente | ROTILI Dora |
Con il progressivo collocamento in quiescenza di tutti i lavoratori iscritti al Fondo di Previdenza, ultimate le devoluzioni dell'ENPAS ed al Tesoro delle rispettive competenze, il Fondo stesso non poteva che essere messo in liquidazione, previo accordo tra le Organizzazioni Sindacali rappresentanti della categoria interessata ed il Ministero del Lavoro ai fini dell'utilizzo delle eccedenze. Solo dopo un lungo periodo di contenzioso aperto con il Ministero del Lavoro e dopo la emanazione del Decreto interministeriale Lavoro-Tesoro del 20/05/1998, con la nomina degli Organi di liquidazione e di controllo del Fondo di Previdenza – con la premessa di addivenire alla stipula della convenzione-accordo tra Ministero del Lavoro e la categoria interessata in merito alla utilizzazione delle relative eccedenze – è stato possibile, in data 27/12/2000, pervenire alla stipula di un accordo con il Ministero del Lavoro per l’utilizzazione delle eccedenze economiche risultanti dalla Gestione del Fondo di Previdenza.
Vale la pena ricordare che l’accordo di fine anno 2000 fu sottoscritto, per l’Amministrazione – su delega del Ministro del Lavoro dell’epoca, Cesare Salvi – dalla Direttrice Generale del Personale, Paola Chiari, coadiuvata dai Dirigenti Alessandro Falco ed Elena D’Angelo.
L’accordo prevedeva, in particolare che “Le eccedenze economiche residuate … presso il Fondo di Previdenza … saranno conferite dal Commissario liquidatore alla Fondazione … non oltre trenta giorni dalla data di stipula dell’atto costitutivo della stessa” e, inoltre, che “Tali somme dovranno essere destinate alla soddisfazione degli interessi degli ex collocatori e, in genere, dei dipendenti del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, anche se già cessati dal servizio o transitati ad altre amministrazioni pubbliche, ivi compresi i dipendenti che siano stati o verranno trasferiti dal Ministero ad altre Pubbliche amministrazioni attributarie di funzioni già proprie del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale…”.
Al decimo punto dell’intesa, con grande presa di coscienza da parte di tutti i presenti ed anche con un po’ di commozione, fu scritto il seguente impegno: “Le parti convengono, su proposta dell’Amministrazione, di intitolare la Fondazione alla memoria del Prof. Massimo D’Antona” . Insomma, al tavolo di confronto si sentì forte l’esigenza di cogliere l’occasione della sottoscrizione di quell’importante atto, per onorare la memoria di Massimo D’ANTONA, docente di diritto del lavoro all'Università La Sapienza di Roma e consigliere del Ministro del lavoro, ucciso a Roma da un commando terrorista il 20 maggio del 1999.
Come detto, il 31 gennaio 2001, venne sottoscritto l’atto notarile di costituzione della Fondazione Prof. Massimo D’Antona Onlus
Nel corso dei venti anni dalla sua costituzione, la Fondazione Prof. Massimo D’Antona – in piena coerenza con le previsioni contenute nel proprio Statuto e sulla base anche del mandato ricevuto dai Rappresentanti Regionali nel corso delle Assemblee Nazionali dei soci – ha svolto innumerevoli attività a favore dei soci, dei dipendenti del Ministero del Lavoro, dell’INL e dell’ANPAL, con i loro rispettivi nuclei familiari. Una particolare attenzione è stata data alle attività culturali, in linea con quanto previsto dalle norme statutarie, portando avanti un proprio importante piano editoriale.
La Fondazione, fin dall’inizio è riuscita a sostenere l’impegno teso alla assistenza dei soci, dei dipendenti ed ex dipendenti del Ministero del Lavoro, dell’INL e dell’ANPAL che si sono trovati in particolari condizioni economiche di necessità personali.
Naturalmente, non è stata mai trascurata l’esigenza, molto sentita, di mantenere alto in tutte le proprie azioni il ricordo di Massimo D’Antona, uomo e studioso al quale è stato deciso di intitolare la Fondazione.
In particolare, lo scopo della Fondazione è quello di attuare quanto previsto dall'art. 10 del D. Lgs. n. 460/1997: favorire la crescita culturale dei soci anche mediante la partecipazione alle spese sostenute dagli stessi per la frequenza di nuovi corsi di studio; promuovere e agevolare i soci nella formazione e nella realizzazione di tirocini e stage professionalizzanti; incentivare i soci nell’espressione di contributi professionali, su materie inerenti il diritto del lavoro e la legislazione sociale; organizzare convegni, riunioni e manifestazioni per commemorare il Prof. Massimo D’Antona e per la discussione di temi riguardanti il lavoro e la legislazione sociale; attuare iniziative intese a mediare in favore dei soci finanziamenti, mutui e servizi economici e finanziari per le esigenze personali e dei loro familiari; svolgere assistenza sociale e sociosanitaria; tutelare i diritti civili della categoria dei soci; svolgere assistenza diretta ai lavoratori e pensionati che si trovino in particolare condizione di svantaggio; destinare borse di studio ai dipendenti del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, a quanti diventino soci, nonché ai rispettivi figli, per le migliori tesi di laurea in diritto del lavoro.
Fra le scelte di rilievo, vanno segnalati:
Borse di studio - Premio Massimo D’Antona
Per onorare la memoria del Prof. Massimo D'Antona:
Pubblicazioni
Convegni
La Fondazione, in collaborazione con il Ministero del Lavoro, organizza annualmente un evento convegnistico su tematiche inerenti al diritto del lavoro e la legislazione sociale, con la partecipazione di studiosi della materia nonché di personalità delle istituzioni, della politica e del mondo del lavoro.
Commemorazione
Ogni anno la Fondazione celebra un proprio momento commemorativo in ricordo del Prof. Massimo D’Antona.
La Fondazione Prof. Massimo D’Antona ha scelto di entrare nel novero degli enti del terzo settore e, di conseguenza, ha proceduto, con la celebrazione della propria Assemblea ordinaria del 6 luglio 2019, all’adeguamento del proprio Statuto alle norme introdotte con il Testo Unico sul Terzo Settore. La scelta assunta è stata doverosa soprattutto per riaffermare le proprie assolute caratteristiche di ente no profit.
Con l’approvazione delle modifiche statutarie la Fondazione si accinge all’iscrizione nel Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
[*] Direttore Esecutivo della Fondazione Prof. Massimo D’Antona
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