Anno IX - N° 45

Rivista on-Line della Fondazione Prof. Massimo D'Antona

Maggio/Giugno 2021

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Anno IX - N° 45

Maggio/Giugno 2021

Assegno unico universale

Nuove misure di sostegno alle famiglie


di Riccardo Rizza [*]

Riccardo Rizza 2017 03

È stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la Legge 1° aprile 2021, n. 46, recante “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale”.

La legge, che è stata approvata con un larghissimo consenso parlamentare, ha l’obiettivo di favorire la natalità, di sostenere la genitorialità nonché di promuovere l'occupazione con particolare riguardo a quella femminile.

È un impegno particolarmente ambizioso che arriva nel nostro Paese proprio in un periodo in cui il calo delle nascite sta assumendo contorni sempre più preoccupanti; infatti, l’ISTAT un anno fa comunicava che in valore assoluto le nascite sono precipitate da poco più di 560mila nel 2010 a circa 435mila nel 2019. Insomma, una evidente condizione di debolezza demografica che, se associata ai danni incalcolabili provocati dalla pandemia, può collocare l’Italia in un quadro di forte indebolimento delle basi su cui appoggiare qualsiasi processo di sviluppo.

Sul fatto, quindi, che il provvedimento “assegno unico” possa essere una prima risposta a queste difficoltà, c’è stata un’importante ed apprezzabile convergenza di quasi tutte le forze politiche e l’approvazione della legge 46 può portare elementi di speranza di futuro migliore in seno alle famiglie.

Rizza 45 1Tuttavia, l’esigenza di portare alla concretizzazione della legge, attraverso un iter piuttosto articolato con la adozione da parte del Governo, “… su proposta del Ministro con delega per la famiglia, del Ministro del lavoro e delle politiche sociali e del Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, uno o più decreti legislativi volti a riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva, le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e universale”, può avere in sé sicuramente elementi di positività ma anche contenere il rischio di ritardare in maniera eccessiva il riconoscimento alle famiglie dei benefici programmati.

Infatti, mentre da una parte le erogazioni economiche ai cittadini, liquidate sul conto corrente o trasformate in credito d'imposta, sarebbero dovute iniziare a luglio del 2021, la Ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, ha recentemente annunciato che le disposizioni attuative del provvedimento entreranno a regime a partire da gennaio 2022 spiegando che il Governo è impegnato ad “evitare che accada che le famiglie italiane abbiano dei disagi. Ciò in quanto i dipendenti stanno percependo in questi mesi le loro detrazioni fiscali in busta paga ed è indispensabile che tale corresponsione prosegua con continuità per l’intero anno 2021 prevedendo poi che “Le detrazioni fiscali siano completamente assorbite nell'assegno unico da gennaio 2022”.

In conclusione, è stato scelto che l’approvazione dei decreti legislativi di attuazione consenta di evitare un incrocio pericoloso fra la applicazione delle norme fiscali e quelle di carattere sociale decidendo di riconoscere alle famiglie, da luglio a dicembre 2021, il diritto a continuare a percepire gli assegni familiari e il bonus bebè; nello stesso periodo, si procederà alla presentazione delle domande per il nuovo assegno universale che, come previsto, a regime sostituirà tutte le attuali misure economiche di sostegno della famiglia.

Detto delle questioni di ordine procedurale, vediamo qui di seguito di schematizzare la portata della legge 46/2021.
 

Come si ottiene


L’accesso all’assegno unico è assicurato per ogni figlio a carico con i criteri di universalità e progressività di seguito elencati:

  • l’ammontare dell’assegno è modulato sulla base della condizione economica del nucleo familiare, come individuata dall’Isee o da sue componenti, tenendo conto dell’età dei figli a carico e dei possibili effetti di disincentivo all’offerta di lavoro del secondo percettore di reddito nel nucleo familiare;
  • ai fini dell’accesso e per il calcolo di altre prestazioni sociali agevolate, il computo dell’assegno unico e universale può essere differenziato nell’ambito dell’Isee fino eventualmente ad azzerarsi;
  • è pienamente compatibile con la fruizione del Reddito di cittadinanza;
  • non è considerato per la richiesta e per il calcolo delle prestazioni sociali agevolate, dei trattamenti assistenziali e di altri benefici e prestazioni sociali previsti da altre norme in favore dei figli con disabilità;
  • è ripartito nella misura del 50% tra i genitori ovvero, in loro assenza, è assegnato a chi esercita la responsabilità genitoriale;
  • è concesso in forma di credito d’imposta ovvero di erogazione mensile di una somma in denaro.
     

Decorrenza e importo


Il beneficio viene riconosciuto dal 7° mese di gravidanza e consiste in una quota media mensile fino a 250 euro (l’importo varierà in base all’Isee).
 

Spetta sino a 21 anni


Dai 18 ai 21 anni, sempre per i figli a carico, l’assegno è corrisposto con importo inferiore a quello riconosciuto per i minorenni, ma solo in presenza di determinate condizioni (es. percorsi di formazione scolastica, tirocini o percorsi lavorativi a basso reddito, disoccupazione) con la possibilità, peraltro, di corrisponderlo direttamente al figlio maggiorenne, per favorirne l’autonomia.
 

Figli disabili


Per quanto riguarda i figli con disabilità, è prevista una maggiorazione graduata secondo la gravità della disabilità rispetto agli importi riconosciuti ai figli minorenni e maggiorenni in misura non inferiore al 30% e non superiore al 50%. In tal caso l’assegno viene corrisposto, senza maggiorazione, anche dopo il compimento del 21° anno di età qualora il figlio con disabilità risulti ancora a carico.
 

Terzo figlio


Per i figli successivi al secondo, l’importo dell’assegno è maggiorato.
 

Condizioni


L’assegno universale è subordinato al possesso cumulativamente dei seguenti requisiti:

  1. essere in possesso della cittadinanza italiana, ovvero essere un cittadino di paesi facenti parte dell’Ue, o suo familiare, in quanto titolare del diritto di soggiorno o del diritto di soggiorno permanente, ovvero essere un cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno Ue per soggiornanti di lungo periodo o di un permesso di soggiorno per motivi di lavoro o di ricerca di durata almeno annuale;
  2. essere soggetto al pagamento dell’imposta sul reddito in Italia;
  3. vivere con i figli a carico in Italia;
  4. essere stato o essere residente in Italia per almeno due anni, anche non continuativi, ovvero essere in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato di durata almeno biennale.


Va ricordato, infine, che l’introduzione dell’assegno unico comporta il graduale superamento o la soppressione dell’assegno ai nuclei familiari con almeno tre figli minori, l’assegno di natalità, il premio alla nascita, il fondo di sostegno alla natalità previsto dall’articolo 1, commi 348 e 349, della legge 11 dicembre 2016, n. 232, le detrazioni fiscali e gli assegni familiari. Quadrato Rosso

[*] Rappresentante Regionale per il Friuli Venezia Giulia della Fondazione Prof. Massimo D’Antona. Responsabile della Sede provinciale di Udine del Patronato ENCAL-CISAL. Ha conseguito la Laurea in Diritto per le imprese e le istituzioni con la tesi dal titolo “Gli istituti di patronato e di assistenza sociale”

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