Anno VIII - N° 41

Rivista on-Line della Fondazione Prof. Massimo D'Antona

Settembre/Ottobre 2020

Rivista on-Line della Fondazione Prof. Massimo D'Antona

Anno VIII - N° 41

Settembre/Ottobre 2020

Effemeridi • Pillole di satira e costume

Miscellanea al tempo del coronavirus


di Fadila

La pandemia e la conseguente lunga quarantena con il loro seguito di paure, solitudine per l’assenza di rapporti sociali e ritorno a vita di stampo tribale, hanno messo in evidenza o accentuato alcuni elementi che nella normalità della vita precedente erano dormienti.

Parlo, per esempio, delle differenze e contrapposizioni tra generazioni. Ci è stato tramandato dalle passate civiltà che un tempo, i giovani avevano rispetto, stima e grande riguardo per gli anziani e il loro sapere dovuto alla lunga esperienza di vita. In pratica pendevano dalle loro labbra ascoltandoli per apprendere sapere e conoscenza. Come facevano i grandi filosofi con i discepoli, così in ogni centro abitato gli anziani erano il riferimento e il faro della comunità. La sera, ai tempi in cui non c’erano altri strumenti di comunicazione, raccontavano ai ragazzi le esperienze vissute; d’estate in un’aia o sotto un albero; d’inverno davanti al camino.

Ai tempi nostri, invece, questo legame si è via via allentato, sostituito da un senso di sopportazione, con il pericolo sempre più reale di una crudele emarginazione delle persone della terza età. Tale cesura è stata la conseguenza del fatto che la società umana oggi si basa essenzialmente sulla produzione e sul profitto. Chi viene espulso da tale meccanismo rischia l’isolamento in modo spietato e agli occhi degli altri diventa un superfluo. In tale categoria gli anziani oggi rappresentano la maggioranza.

Le misure contro il virus non hanno fatto altro che dare evidenza con chiarezza a tale situazione. I giovani orgogliosi di vitalità, ardimento e fisicità si sono sentiti invincibili di fronte al paventato pericolo. Escono, socializzano, amano. La loro gioia di vivere è superiore al rapporto di solidarietà verso i loro parenti in età avanzata, di molto intiepidito già prima del virus e alla vecchiaia in genere. Al di là della bolsa retorica che sostiene il contrario, questo atteggiamento mi pare sia stato molto diffuso. In tale drammatica e interminabile situazione, gli anziani, purtroppo, hanno avuto la prova del nove del crescente isolamento e della loro fragilità che ha innescato in loro paure che i giovani non hanno.

Un altro elemento emerso con prepotenza in questo periodo è la ricomparsa dei sostenitori della decrescita felice, che hanno attribuito al progresso anche l’insorgenza del virus. La loro apparizione è ciclica, sempre legata a qualche tragico evento: un terremoto, un maremoto, la caduta di un asteroide, un incendio, un’alluvione. Ora che gli esseri umani siano stati e siano spesso irresponsabili, provocando nel loro procedere danni e ferite anche gravi al nostro fragile pianeta, è un'innegabile verità. Ma ditemi voi che c’entra il progresso con il coronavirus. Dai primordi della sua esistenza l’essere umano ha avuto i peggiori nemici in tali creature microscopiche, mentre nel corso dei millenni è riuscito a dominare tutto o quasi il visibile sulla terra. La storia ci insegna che l’umanità dai primordi ai giorni nostri è stata spesso colpita da epidemie e pandemie, priva, purtroppo, dei mezzi di difesa salvo quello della quarantena.

Chi non conosce le terribili conseguenze dovute alla peste nera del Trecento che ha cancellato metà della popolazione dalla faccia della terra; o in tempi più recenti alla spagnola. Solo grazie al progresso scientifico degli ultimi decenni sono arrivate le prime vere difese, vale a dire i vaccini.

Questo va detto ai fautori della decrescita felice ai quali bisognerebbe togliere oltre a tali medicinali anche altri elementi del progredire umano: l’auto, i moderni mezzi di trasporto, la cucina, il frullatore, il frigorifero, la radio, il televisore e così, via. Sono sicuro che protesterebbero con forza e forse si convertirebbero…

In tempi di virus non sono mancati i mariuoli, anzi sono aumentati, perché tali soggetti spregevoli non si fermano neanche davanti a tragici eventi che diventano, anzi, occasioni per truffe e raggiri. Nel periodo di colpevole assenza delle mascherine, anche chi vi scrive, nel suo piccolo, ne è stato vittima. Timoroso per la sua fragilità, è stato costretto a pagarne una venti volte l’attuale prezzo. Questa, purtroppo è la realtà; ma, detto fra noi, con tutti i suoi possibili elementi negativi, la vita è bella e degna d’essere vissuta. Quadrato Rosso

© 2013-2022 - Fondazione Prof. Massimo D'Antona